Esercizio fisico

L’esercizio fisico ha un effetto benefico sulla salute fisica e mentale, in particolare riduce lo stress e l’ansia.  Può aiutare a mantenere il peso corretto ed a prevenire malattie legate alla sedentarietà come obesità, diabete e malattia coronarica.

Importante è scegliere un’attività che sia piacevole, conoscendo il proprio corpo ed i suoi limiti.

Per molti pazienti con Cardiomiopatia senza o con pochi sintomi (classe I e II), questa non interferisce in alcun modo con lo stile di vita ed un esercizio fisico lieve o moderato può essere fatto con regolarità e senza alcun disturbo.

Il consiglio del cardiologo deve essere invece sempre richiesto prima di intraprendere attività fisiche molto impegnative. In questo caso il cardiologo può ricavare il livello di impegno ed i limiti dell’esercizio dal risultato del Test da sforzo e più precisamente dal Test cardiorespiratorio, comunemente usato anche dagli atleti.

In ogni caso è sconsigliata la partecipazione a sport agonistici, o fare sforzi fisici di lunga durata ed estenuanti, o caratterizzati da scatti e brusche accelerazioni.

Alcuni pazienti con Cardiomiopatia invece possono avere sintomi anche per sforzi lievi, e non sono in grado di effettuare un esercizio importante (Classe III e IV).

Passeggiare o andare in bicicletta, “con pedalata assistita”, se necessario, oppure effettuare esercizi ginnici di stiramento sono attività che richiedono uno sforzo minimo e sono consentite in ogni caso. Anzi si consiglia di fare una passeggiata di almeno mezz’ora ogni giorno, in assenza di scompenso cardiaco.

Fra le varie attività va ricordato che esistono diverse limitazioni per i pazienti con ICD, come ad esempio attività fisiche impegnative che possano indurre una frequenza cardiaca troppo elevata, oppure il nuoto a stile libero, sconsigliato nei pazienti portatori di ICD transvenoso per lo stiramento cui vengono sottoposti gli elettrocateteri.

Un consiglio preciso su quanto esercizio fisico fare è difficile da dare, e varia comunque da paziente a paziente. In generale durante l’attività fisica non dovrebbe mai essere superata una frequenza cardiaca massima pari ai 2/3 della massima prevista (220 battiti minuto meno l’età). Ad esempio, per un paziente di 40 anni la frequenza massima consigliata è 120 battiti al minuto.

Idoneità sportiva

Partecipare ad attività sportive agonistiche prevede un periodo di allenamento, cioè di un adattamento fisiologico allo sforzo fisico, che deve essere compiuto al fine di migliorare la propria prestazione sportiva per esprimersi al meglio nell’ambito di una competizione.

In Italia ai pazienti con Cardiomiopatia non viene rilasciato un certificato di idoneità all’attività sportiva agonistica. Tuttavia, secondo le raccomandazioni del COCIS 2017 per i pazienti con Cardiomiopatia Ipertrofica, Dilatativa o Ventricolo sinistro non compatto, e profilo di rischio “basso” o portatori di ICD, può essere concessa l’idoneità per partecipare ad allenamenti e competizioni agonistiche per sport a limitato impegno fisico come equitazione, golf, vela, bocce, biliardo, dopo una valutazione cardiologica accurata.

Per i pazienti invece con Cardiomiopatia aritmogena non viene concesso in ogni caso.