Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: circa la metà dei pazienti con Cardiomiopatia Ipertrofica (CMI), presenta una “ostruzione all’efflusso”, cioè un ostacolo all’uscita del sangue dal Ventricolo Sinistro (VS)

Cardiomiopatia Ipertrofica Ostruttiva

L’ostruzione è dovuta all’aumentato spessore del setto, cioè dall’ipertrofia, presente nella zona sotto la valvola aortica (“subaortica”), e da un anormale comportamento della valvola mitrale (valvola fra atrio e ventricolo sinistro), che è più grande del normale e si muove in modo anormale, (come una “bandiera”) ed ostacola il flusso normale, cioè l’uscita del sangue dal cuore, che spesso rigurgita nell’atrio sinistro (“rigurgito mitralico”). Questa forma di CMI è definita “ostruttiva”. Se l’ostruzione persiste per molti anni e non viene risolta, il decorso clinico nel tempo è meno favorevole rispetto a coloro che non hanno ostruzione.

A riposo è presente in circa il 20% dei pazienti con CMI e si riconosce per un “soffio“ ben riconoscibile all’ascoltazione del cuore durante la visita.

Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva latente: in un altro 30% di pazienti l’ostruzione si realizza solo in alcune occasioni, in particolare durante lo sforzo, oppure alla fine di uno sforzo impegnativo, oppure anche dopo un pasto abbondante, soprattutto se si fanno sforzi dopo il pasto.

Alcuni pazienti con CMI ostruttiva non dichiarano sintomi o riduzione della capacità lavorativa o da sforzo. Ma la maggioranza sviluppa alcuni sintomi durante lo sforzo, come oppressione toracica, (“angina”) e affanno (“dispnea”), e talvolta anche perdita di coscienza (“sincope”). Questi sintomi sono di solito progressivi, cioè aumentano con il tempo.

Possono migliorare con l’assunzione di farmaci adeguati. Tuttavia, pazienti con sintomi importanti e persistenti, oppure con aritmie atriali (es. Fibrillazione atriale) o ventricolari (es. Tachicardia ventricolare non sostenuta), o progressiva dilatazione atriale sinistra, che non rispondono alla terapia medica, sono candidati all’eliminazione dell’ostruzione e del rigurgito mitralico, spesso associato, con opportuni interventi.