Quali sono le possibili complicanze di una Cardiomiopatia?

La gravità dei sintomi e il rischio di complicazioni variano molto da paziente a paziente. Molti pazienti non presentano disturbi importanti per molti anni. Ogni paziente con CM deve essere valutato e consigliato individualmente per prevenire e gestire le complicanze

Il decorso dei sintomi

In genere il tipo di sintomi, sia leggeri che importanti, tende ad essere stabile, ma è possibile un loro incremento nel tempo, a seconda del tipo di malattia.

La terapia farmacologica e non farmacologica può controllare i sintomi ed evitare la loro progressione. In alcuni pazienti, ad esempio con Cardiomiopatia dilatativa (CMD), con dilatazione e riduzione della forza contrattile si può addirittura tornare alla normalità con le terapie disponibili.  Al contrario, in una minoranza di pazienti, si possono avere peggioramenti lenti oppure anche improvvisi.  E’ necessario sempre effettuare periodici controlli e riportare prontamente al cardiologo nuovi sintomi, in particolare vertigini o perdite di coscienza (sincope) e riduzione della capacità di sforzo.

Aritmie

Le aritmie o irregolarità cardiaca sono una complicanza comune. Possono essere avvertite come palpitazioni ed essere scoperte con ECG, durante Test da sforzo o con ECG dinamico. Alcune aritmie ( es. tachicardia ventricolare o fibrillazione atriale), sono importanti e richiedono una cura specifica.

Fibrillazione atriale o flutter (FA)

Questa aritmia, che ha origine nell’atrio, si presenta solitamente con un battito cardiaco di solito molto rapido (es. 150 battiti al minuto), che può provocare dolore toracico (Angina) o anche scompenso cardiaco acuto (Edema polmonare) in pazienti con CM. Può essere occasionale e cessare spontaneamente dopo pochi minuti o molte ore (Fibrillazione atriale parossistica). E’ frequente nei pazienti con Atrio o atri dilatati e di età avanzata. Per evitare la FA sono indicati farmaci antiaritmici, oppure una Cardioversione elettrica per ripristinare il ritmo normale. Se recidiva può essere utile l’ablazione

Tachicardia Ventricolare (TV)

Queste aritmie, che possono insorgere all’improvviso e durare anche nel tempo (TV sostenuta), sono minacciose. Possono cessare spontaneamente, magari dopo aver determinato perdita di coscienza (Sincope) o degenerare in un’aritmia peggiore “Fibrillazione ventricolare”, che porta all’arresto cardiaco, se non interrotta prontamente da un Defibrillatore esterno (DAE) o da un ICD.

E’ favorita da ridotti livelli di potassiemia nel sangue, che deve sempre essere superiore a 4 mEq/l

Mediante l’ECG dinamico si riscontrano frequentemente episodi di TV non sostenuta (TVNS di durata inferiore a 30”). Questi sono solo un indicatore di maggior rischio di Arresto cardiaco

Arresto cardiaco (AC) e Morte improvvisa (MI)

Solo una minoranza dei pazienti va  incontro ad un  Arresto cardiaco, che, se non rianimato, determina la morte improvvisa (MI). E’ più frequente nei soggetti giovani e se è presente scompenso cardiaco. La giovane età, insieme ad altri fattori, come ad esempio la presenza di aritmie minacciose (TVNS o TV), di  aneurismi ventricolari, una MI giovanile (prima dei 50 anni) in un membro della stessa famiglia,  possono indicare l’impianto di ICD per prevenire questo evento disastroso.  L’arresto può essere preceduto da pochi sintomi, il più importante dei quali è la perdita di coscienza improvvisa (“sincope”), ma spesso non ci sono avvertimenti.

La valutazione del rischio individuale di AC e MI non è facile. Esistono sistemi, peraltro imprecisi, per calcolare il rischio, ma, per la sua complessità, la valutazione deve essere fatta da un cardiologo esperto.

Blocco senoatriale (BSA) o atrio-ventricolare (BAV)

Raramente il normale segnale elettrico può non essere emesso regolarmente (BSA) oppure la sua trasmissione dagli atri ai ventricoli essere rallentata o bloccata (BAV). Ciò può determinare un ritmo cardiaco lento (BAV di secondo o terzo grado) ed in questi casi può essere necessario impiantare un “pacemaker”(PM),  uno stimolatore cardiaco, sotto la pelle, per ripristinare la normale emissione oppure la trasmissione del segnale dagli atri ai ventricoli.

Scompenso cardiaco

E’ la complicanza più frequente nei pazienti con CM. Ma solitamente compare, salvo eccezioni, dopo molti anni dalla diagnosi. Fortunatamente esistono oggi numerose terapie che permettono di risolvere o migliorare lo scompenso.  Nella CMI ostruttiva, ad esempio, può essere risolto dall’abolizione dell’ostruzione con la riduzione del setto mediante “miectomia” e/o plastica mitralica oppure con l’alcoolizzazione del setto. Nella CMD  con Blocco di branca sinistro ampio, con l’impianto di un PM con stimolazione biventricolare che porti alla resincronizzazione (CRT)

Trombosi intracavitaria (atriale o ventricolare) ed embolia cerebrale (“ictus”) o periferica

In corso di FA si possono formare “trombi” nell’atrio sinistro, e questi possono essere trasportati dal flusso sanguigno (“embolia”) o in un’arteria cerebrale e determinare un’ischemia cerebrale (“ictus”) o in un’arteria periferica.  Più raramente il trombo può localizzarsi nel VS , soprattutto se questo è molto dilatato o se si è sviluppato un “Aneurisma apicale”. In tutti questi casi, ed in relazione all’età ed alla dilatazione atriale in presenza di FA, è indicato fare una terapia anticoagulante (orale o con iniezioni di Eparina sottocute) per evitare o cercare di sciogliere il “trombo

Endocardite

E’ un’infezione batterica di una valvola cardiaca o di uno strumento estraneo come ad es. PM o ICD con i loro elettrodi “stimolatori” inseriti nelle vene, o S ICD, inserito sotto la pelle. Si presenta molto raramente, soprattutto se la valvola è già danneggiata oppure si fanno iniezioni endovenose in condizioni di scarsa igiene (es. eroina, o altre droghe). Si manifesta con episodi di febbre continuativa, anche elevata. Il batterio può essere identificato e “curato” con terapia antibiotica adeguata. E’ importante anche prevenirla con  profilassi antibiotica in occasione di interventi chirurgici maggiori. In alcuni casi, può essere necessario sostituire la valvola oppure procedere ad estrarre il PM/ICD e/o l’elettrodo infetto o S ICD