Ablazione delle Aritmie
Fibrillazione atriale
Oltre 20 anni fa venne scoperto che la Fibrillazione atriale poteva originare da una zona dell’atrio sinistro dove sboccano le vene polmonari (le vene che raccolgono il sangue passato attraverso i polmoni per ossigenarsi). E’ quindi allo sbocco delle vene polmonari che viene effettuata la procedura di ablazione. Talvolta deve essere ripetuta dopo alcuni mesi, se la FA recidiva.
I risultati sono di solito buoni, ma dipendono dall’età del paziente, dalla completezza dell’intervento e dalle dimensioni degli atri, in particolare il sinistro. Se è troppo dilatato la probabilità di successo diminuisce. In ogni caso alcuni pazienti necessitano ancora di farmaci antiaritmici ed anticoagulanti anche dopo l’ablazione.
Flutter atriale
Tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV)
Extrasistoli ventricolari
Tachicardia ventricolare sostenuta (TVS)
In alcuni casi la TVS può anche avere una frequenza più lenta (130-150 battiti al minuto) ed essere ben tollerata per alcune ore. Può cessare sia con farmaci antiaritmici per via endovenosa che con la Cardioversione elettrica. In questi casi l’ICD non può intervenire perché la sua frequenza cardiaca è troppo bassa per essere riconosciuta.
L’ablazione della TVS è una procedura complessa, che nei pazienti con Cardiomiopatia si consiglia di eseguire in Centri d’eccellenza con grande esperienza e tecnologia avanzata.

