Esami strumentali usati nella diagnosi di Cardiomiopatia
Quali esami strumentali possono essere eseguiti per valutare il paziente con Cardiomiopatia (CM)
ESAMI con ECG
ESAMI SUGGERITI AI FAMILIARI DI UN PAZIENTE
ESAMI con ECG
Elettrocardiogramma (ECG)
ECG dinamico (Holter) (ECGD)
Test da sforzo (TS)
Test cardiopolmonare (TCP)
ESAMI con IMMAGINI (Imaging)
Ecocardiografia Colordoppler (“ECO”)
Risonanza Magnetica Nucleare cardiaca (RMC)
Ha alcuni limiti: la durata dell’esame è lunga (da mezz’ora a 1 ora) e i portatori di vecchi pacemaker, o defibrillatori automatici, protesi o pezzi di metallo non possono eseguire questa indagine.
Cateterismo cardiaco
Coronarografia ed AngioTAC coronarica
Studio elettrofisiologico (SEF)
Studi con radionuclidi: Scintigrafia miocardica con positroni (PET) o tracciante osseo
In alcuni pazienti, in particolare con CMI ed angina, può essere utile fare una (scintigrafia miocardica con positroni, “PET”) per valutare la quantità di flusso massimale nelle varie sezioni del cuore, dopo stimolo farmacologico (di solito “Dipiridamolo”) In genere nei pazienti con CMI questo valore è ridotto, in alcune aree anche in modo marcato, laddove si è sviluppata o si svilupperà la “fibrosi”, cioè una zona con cicatrice, che può essere documentata con RMC.
Per distinguere invece una CMI da un’amiloidosi cardiaca da Transtiretina è indicato fare una Scintigrafia miocardica con tracciante osseo.
Quali esami strumentali devono fare i familiari di un paziente con Cardiomiopatia (CM)?
Se invece con l’analisi genetica è già stato individuato il gene che ha causato la CM, insieme all’ECG ed ECO è possibile effettuare la ricerca dello stesso gene nei familiari di I grado negli adulti. Nei bambini si attende solitamente i 18 anni, a meno che non vogliano impegnarsi in attività sportiva agonistica.
