Interviste di Sofia Palma ai professori Franco Cecchi e Gianfranco Parati

Cosa è l’ipertensione arteriosa? 

Prof. Franco Cecchi

Prof. Franco Cecchi

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dalla presenza costante di valori pressori superiori alla norma (e cioè uguali o superiori a 140/90 mmHg se misurati dal medico, oppure uguali o superiori a 135/85 mm Hg quando si consideri la media di più giornate di automisurazione a casa) ad ogni età. 

Va considerato che i valori di pressione arteriosa possono essere molto variabili, in relazione allo stato emotivo: più elevati se siamo spaventati o arrabbiati, mentre sono generalmente più bassi dopo un pasto, durante il riposo o mentre si dorme. 

Valori anche elevati di pressione solitamente non vengono percepiti e non sono associati ad alcun sintomo. Questo significa che non sappiamo se siamo ipertesi se non si misura la pressione al proprio domicilio o dal medico. 

Cosa comporta l’ipertensione arteriosa? 

L’ipertensione arteriosa (IA) è un importante fattore di rischio cardiovascolare. Questo significa che una persona con IA ha un rischio aumentato di sviluppare complicanze, come ictus e infarto, insufficienza renale, scompenso cardiaco o deficit cognitivi, rispetto alla popolazione con valori pressori normali, soprattutto nei pazienti fumatori e/o diabetici o quando sono presenti altri fattori di rischio come un elevato valore di Colesterolo LDL o un valore molto basso di Colesterolo HDL. 

Quali sono i valori soglia per fare diagnosi di ipertensione? 

Prof. Gianfranco Parati

Prof. Gianfranco Parati

I valori soglia sono quei valori di pressione arteriosa al di sopra dei quali si fa diagnosi di IA. 

E’ noto che i valori pressori registrati dal medico sono generalmente più alti di quelli registrati dal paziente al proprio domicilio e comunque i valori registrati alla prima misurazione sono più alti dei quelli misurati alla seconda o terza misurazione. Per questo motivo una sola misurazione non è sufficiente. E’ molto importante quindi registrare i valori pressori durante almeno due visite successive dal medico ( almeno due-tre misurazioni per visita) e monitorarli a domicilio tutti i giorni, due volte alla mattina e due volte alla sera, nella settimana che precede una visita medica., in modo da verificare la necessità di iniziare una terapia, se i valori superano le soglie sopra indicate. 

In presenza di valori pressori molto variabili, o in caso di discrepanza tra pressione misurata dal medico e pressione automisurata a casa, può essere utile un Monitoraggio pressorio dinamico per 24 ore, che consente di valutare con accuratezza oltre i valori medi delle 24 ore, anche i valori registrati separatamente di giorno e nella notte. I valori registrati mentre si dorme normalmente sono più bassi che durante il giorno. 

Vista l’importanza clinica delle misurazioni della pressione arteriosa a domicilio, quali sono le metodiche pratiche da seguire perché i valori ottenuti siano affidabili? 

Per prima cosa, le misurazioni devono essere effettuate solo con misuratori completamente automatizzati e certificati per la loro accuratezza (vedi elenco in www.stridebp.org) dotati di un manicotto di dimensioni adeguate al proprio braccio, ad esempio più grandi nei soggetti obesi. Non è consigliato l’uso di misuratori da polso e soprattutto da dito. La misurazione della pressione va effettuata in un momento di tranquillità, in posizione seduta, dopo almeno 5 minuti di riposo, con schiena e piedi appoggiati e il braccio ove si effettua la misura appoggiato su un supporto e posizionato al livello del cuore. Le misurazioni vanno effettuate due volte a distanza di un minuto, rispettivamente al mattino prima di assumere i farmaci e alla sera prima di cena. 

I misuratori di pressione possono anche rilevare la presenza di una aritmia, come la fibrillazione atriale, che rappresenta l’aritmia più frequente nei pazienti con cardiomiopatia ? 

Esistono alcuni dispositivi che consentono di valutare la presenza di un’aritmia, cioè di un ritmo irregolare, come ad esempio, la fibrillazione atriale. Rilevare un’aritmia è importante perché, in presenza di fibrillazione atriale, può essere consigliabile una terapia anticoagulante o comunque una terapia per evitare la sua insorgenza. Tuttavia questi strumenti non possono darne certezza. Nel caso che un’aritmia venga segnalata durante la misurazione della pressione, è opportuno avere una conferma registrando un Elettrocardiogramma (ECG), con strumenti idonei al proprio domicilio (ad esempio con uno smartwatch in grado di registrate l’ECG), oppure recandosi dal medico o cardiologo, oppure chiamando il 112 se si hanno sintomi come dolore al petto o difficoltà di respiro. 

Con che frequenza e come si devono effettuare le misurazioni pressorie? 

Nei soggetti con IA si consiglia la misurazione dei valori pressori a casa una o due volte alla settimana nel periodo tra due visite mediche consecutive, e per almeno 3, ma meglio per 7 giorni nella settimana prima di ogni visita programmata. I valori registrati a casa possono essere mostrati alla visita medica o inviati per mail al proprio medico o cardiologo, previo accordo con il medico stesso. 

La misurazione della pressione a domicilio è un importante strumento al servizio dell’alleanza terapeutica tra medico e paziente: il diario della pressione, infatti, permette al paziente informato di accorgersi repentinamente di un cambiamento nel suo profilo pressorio e quindi di allertare precocemente il medico che, in base ai valori riportati, potrà inserire o modificare la terapia antipertensiva. 

Va ricordato però che l’auto-modificazione della terapia antipertensiva da parte del paziente sulla base dei dati raccolti è sconsigliata, a meno che non sia stata concordata prima con il proprio medico curante. Quando ci si accorge che i valori pressori sono costantemente alterati, ovvero in media superiori a 135/85mmHg, oppure inferiori a 110 mmHg (salvo i casi di “ipotensione costituzionale”) è bene contattare il curante per valutare insieme come correggere la terapia. 

A cosa dobbiamo fare attenzione quando si assumono farmaci per l’ipertensione arteriosa? 

E’ fondamentale assumere regolarmente liquidi, bevendo acqua, spremute, oppure usando minestre, preferibilmente di verdura o legumi (lenticchie, fagioli, etc) in particolare durante l’estate, quando si assumono farmaci per l’IA. Inoltre è importante ridurre l’uso del sale, in tavola, o in cucina, e limitare l’assunzione di cibi salati (salumi, formaggi, pesce salato, etc). Importante effettuare attività fisica regolare, secondo i consigli del proprio medico curante. 

È infine fondamentale, come sopra ricordato, tenere la pressione arteriosa costantemente monitorata secondo gli schemi indicati.