Testimonianze
Luca, salvato dall’arresto cardiaco
La diagnosi
L’arresto cardiaco
Quel giorno faceva un caldo insopportabile, eppure ho deciso di giocare una partita di calcetto con gli amici. Poi, il buio. Ho avuto un arresto cardiaco in campo. Se oggi sono ancora qui è grazie a un ragazzo che, con prontezza, mi ha praticato il massaggio cardiaco e ha usato il defibrillatore. Poi l’ambulanza, l’intubazione, otto giorni di coma farmacologico. Quando mi sono svegliato, non riuscivo a crederci: ero vivo, senza danni neurologici. Un miracolo.
Il recupero e il defibrillatore
Il dilemma dello sport
Ma con un grande interrogativo: cosa posso fare adesso?
A sei mesi dall’arresto, un cardiologo mi ha detto che avrei potuto riprendere una blanda attività fisica: corsa lenta, nuoto, bicicletta. Con moderazione, senza esagerare. Dodici mesi dopo, un secondo cardiologo, consigliato dalla mia dottoressa di base, mi ha invece detto l’opposto: niente sport, solo camminate.
Il verdetto mi ha destabilizzato.
Lo sport è sempre stato la mia valvola di sfogo. Quando a 24 anni ho ricevuto la diagnosi, è stato uno shock, ma ho sempre cercato di mantenermi attivo. Ora, l’idea di non poter più fare sport mi spaventa. So di essere fortunato ad essere ancora qui, ma temo di deprimermi. Non voglio rischiare la vita, ma nemmeno rinunciare a tutto. Perché non basta proteggere il cuore, bisogna anche prendersi cura della testa.
Il valore della testimonianza
Il ruolo di AICARM
Aicarm è convinta dell’importanza tempestiva della Rianimazione Cardiopolmonare e di conseguenza organizza corsi a favore di pazienti e di parenti dei pazienti, con l’obiettivo di creare una cultura diffusa della rianimazione. A settembre tornano i corsi organizzati periodicamente da Aicarm, consulta il nostro sito alla pagina Eventi e iscriviti anche alla newsletter in modo da essere sempre informato sui corsi e sulle iniziative di Aicarm.

