Le microplastiche minacciano la salute del cuore

Le microplastiche nelle arterie umane aumentano il rischio cardiovascolare.
Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2024 dall’équipe di Napoli per la prima volta dimostra che le particelle di plastica provenienti da bottiglie, sacchetti, cosmetici e vestiti etc. possono entrare nelle arterie e aumentare il rischio di infarto e ictus. Come difendersi? Bere da bottiglie di vetro o filtrata, usare meno plastica monouso, comprare vestiti di fibre naturali come cotone e lino, pulire spesso per togliere la polvere, mangiare più cibi freschi.

di Niccolò Maurizi

Negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso di microplastiche e nanoplastiche: piccolissime particelle di plastica che si formano quando oggetti comuni come bottiglie, sacchetti, cosmetici e vestiti si rompono in pezzi minuscoli.
Queste particelle sono così piccole che possono entrare nel nostro corpo senza che ce ne accorgiamo, attraverso il cibo, l’acqua, l’aria o la pelle. Sapevamo già che le microplastiche si trovano in alcuni organi umani come i polmoni, la placenta e il sangue. Ma finora non sapevamo se potessero anche danneggiare il cuore e le arterie.
Oggi, grazie a un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine 2024 da ricercatori di Napoli, abbiamo nuove informazioni importanti. .

Le microplastiche sono ovunque: nell’aria, nell’acqua, nel cibo. Ma ora uno studio italiano dimostra che possono penetrare anche nelle nostre arterie, aumentando il rischio di infarto e ictus. Un nuovo nemico invisibile per la salute del cuore da conoscere e fronteggiare con consapevolezza.

Ricercatori italiani hanno seguito più di 300 pazienti.
Avevano problemi alle carotidi (le arterie del collo) e si erano sottoposti a un’operazione per rimuovere placche aterosclerotiche, cioè depositi di grasso (colesterolo), che bloccano il flusso di sangue al cervello.
I medici hanno analizzato queste placche per vedere se c’erano microplastiche dentro. I risultati sono stati sorprendenti: oltre il 58% dei pazienti aveva microplastiche dentro le placche. Le più comuni erano di polietilene (usato per sacchetti e bottiglie) e PVC (usato nei tubi). Alcune particelle erano così piccole da essere chiamate nanoplastiche.
Gli scienziati hanno usato tecniche molto avanzate per identificare le microplastiche: microscopia elettronica: per vedere le particelle minuscole; spettrometria di massa: per sapere di che tipo di plastica erano fatte ed analisi isotopica: per essere sicuri che si trattasse davvero di plastica e non di altre sostanze.
Dopo aver seguito i pazienti per circa tre anni, i ricercatori hanno visto che chi aveva microplastiche nelle arterie aveva un rischio quattro volte più alto di avere un infarto, un ictus o di morire. In particolare: il 20% dei pazienti con microplastiche ha avuto un grave problema cardiovascolare e solo il 7,5% di quelli senza microplastiche ha avuto problemi simili.

Microplastiche

Ma come fanno le microplastiche a danneggiare il cuore?

Le microplastiche sembrano fare male in vari modi:

  1. Infiammazione: provocano una reazione infiammatoria continua nei vasi sanguigni.
  2. Stress ossidativo: producono sostanze dannose che rovinano le cellule.
  3. Deposito nelle arterie: si accumulano nei vasi e peggiorano la formazione delle placche.

Le placche con microplastiche erano più infiammate e meno stabili, quindi più pericolose.

Le microplastiche sono dappertutto: nell’acqua potabile, nel cibo, soprattutto pesce e frutti di mare, nell’aria, in molti oggetti di uso quotidiano (vestiti, cosmetici, imballaggi). Evitarle del tutto è difficile, ma possiamo comunque cercare di ridurre il nostro contatto. Gli autori spiegano che il loro studio mostra una forte associazione tra microplastiche e malattie cardiovascolari, ma non può dire con certezza che le microplastiche siano la causa diretta. Servono altri studi per capire meglio.

Cosa possiamo fare ogni giorno?

Anche se non possiamo eliminare del tutto le microplastiche, possiamo proteggere la nostra salute con piccoli gesti: bere acqua da bottiglie di vetro o filtrata, usare meno plastica monouso (come bicchieri e posate di plastica), comprare vestiti di fibre naturali come cotone e lino, arieggiare la casa e pulire spesso per togliere la polvere, mangiare più cibi freschi, evitando quelli troppo confezionati.
Questo importante studio ha dimostrato, per la prima volta, che le microplastiche possono trovarsi dentro le arterie umane e che la loro presenza è collegata a un rischio più alto di infarto e ictus.
Anche se serve ancora più ricerca, è chiaro che il problema delle microplastiche riguarda anche la salute del nostro cuore. Proteggere il nostro ambiente significa anche proteggere noi stessi. Meno plastica nel mondo, più salute per il nostro cuore!

Questo importante studio ha dimostrato, per la prima volta, che le microplastiche possono trovarsi dentro le arterie umane e che la loro presenza è collegata a un rischio più alto di infarto e ictus.
Anche se serve ancora più ricerca, è chiaro che il problema delle microplastiche riguarda anche la salute del nostro cuore.

Proteggere il nostro ambiente significa anche proteggere noi stessi. Meno plastica nel mondo, più salute per il nostro cuore!

Referenze

Marfella R, Prattichizzo F, Sardu C, et al. Microplastics and Nanoplastics in Atheromas and Cardiovascular Events. N Engl J Med. 2024 Mar 7;390(10):900-910.


Dott. Niccolò Maurizi

Cardiologo, responsabile dell’ambulatorio Cardiomiopatie presso il CHUV di Losanna