Le liste d’attesa: segnalate i vostri problemi ad AICARM
AICARM lancia un’indagine per conoscere problemi e difficoltà dell’accesso alle prestazioni sanitarie per esami specifici e farsi portavoce delle criticità che emergono quotidianamente per i pazienti con diagnosi sospetta o certa di cardiomiopatia e dei loro familiari
di Francesca Conti
Le liste d’attesa: una criticità per i pazienti con cardiomiopatia
Le liste d’attesa e l’accesso ad esami cardiologici specialistici rappresentano oggi una delle criticità più gravi del Servizio Sanitario Nazionale, un tema che tocca quotidianamente i pazienti con cardiomiopatia che devono eseguire visite cardiologiche presso un centro di riferimento, ed esami importanti come Risonanza magnetica cardiaca, Tac coronarica, Test cardiorespiratorio, prescritti dal loro cardiologo. Settimane, a volte mesi di attesa. Spesso sono costretti a scegliere tra rinunciare alle cure o rivolgersi al privato pagando di tasca propria o attraverso un’assicurazione complementare, se sottoscritta. È un’emergenza che riflette disuguaglianze profonde tra territori e ceti sociali, minando alle fondamenta la possibilità di ottenere l’accesso a strumenti diagnostici e terapie ottimali.
“Le liste d’attesa rappresentano una delle criticità più gravi del Servizio Sanitario Nazionale.”
Cosa possono fare i pazienti: inviare la propria segnalazione
Per questo motivo invitiamo tutti i pazienti con cardiomiopatia ed i loro familiari che si trovano ad affrontare difficoltà nell’accesso alle prestazioni sanitarie specifiche, a segnalarci i problemi riscontrati: tempistiche delle liste d’attesa, agende chiuse, appuntamenti proposti fuori dal proprio territorio o oltre i tempi previsti per la classe di priorità assegnata. Solo raccogliendo e documentando le vostre esperienze concrete potremo rappresentarle efficacemente presso le istituzioni, sollecitare interventi mirati e contribuire a costruire un accesso più preciso per i pazienti affetti da cardiomiopatia.
Hai incontrato difficoltà con liste d’attesa o esami cardiologici?
Segnala il tuo caso ad AICARM.
La prima causa di mortalità nella popolazione italiana
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di mortalità nella popolazione italiana, una popolazione che invecchia progressivamente ed ha sempre più bisogno di controlli cardiologici.
Se i dati epidemiologici stimano che le cardiomiopatie sono presenti nel 5 per mille della popolazione generale, con una stima quindi di circa 300.000 persone, in maggioranza adulti ed anziani, sarebbe necessario individuare centri di riferimento e percorsi di diagnosi e terapia specifici.
Disuguaglianze e rischi per chi attende troppo
Questa area della cardiologia è un esempio emblematico di disparità. I controlli per chi ha già una diagnosi, chi è seguito da un centro specializzato, vengono generalmente garantiti con regolarità. Ma per chi necessita di una prima valutazione cardiologica, il panorama cambia drasticamente. Per esami strumentali specifici, come Risonanza magnetica cardiaca, Tac coronarica, ECG dinamico, Test cardiorespiratorio, Polisonnografia, può essere molto difficile ottenere un appuntamento.
Il Servizio Sanitario Nazionale funziona bene nell’emergenza vera e propria, quella del pronto soccorso, ma fatica a gestire e a rispettare tempistiche accettabili per esami fondamentali, relativamente urgenti, necessari per precisare la diagnosi e avviare terapie ottimali.
Chi vorrebbe sapere quanto attende nella propria città deve ancora navigare tra portali regionali o fare telefonate ai CUP locali. C’è poi il tema delle “prenotazioni rifiutate”: i dati mostrano tassi di rifiuto della prima disponibilità che oscillano tra un quarto e oltre la metà dei casi. Sono pazienti a cui viene proposta una data troppo lontana, o un appuntamento a cento chilometri da casa.
Il Servizio Sanitario Nazionale funziona bene nell’emergenza vera e propria, quella del pronto soccorso, ma fatica a gestire e a rispettare tempistiche accettabili per esami fondamentali, relativamente urgenti, necessari per precisare la diagnosi e avviare terapie ottimali.
Chi vorrebbe sapere quanto attende nella propria città deve ancora navigare tra portali regionali o fare telefonate ai CUP locali. C’è poi il tema delle “prenotazioni rifiutate”: i dati mostrano tassi di rifiuto della prima disponibilità che oscillano tra un quarto e oltre la metà dei casi. Sono pazienti a cui viene proposta una data troppo lontana, o un appuntamento a cento chilometri da casa.
“Solo raccogliendo e documentando le vostre esperienze possiamo rappresentarle efficacemente presso le istituzioni.”
La vera sfida
La vera sfida non è solo ridurre i tempi d’attesa, ma garantire che nessuno resti fuori, che tutti abbiano la possibilità di essere presi in carico da un centro di riferimento specializzato, prima che sia troppo tardi.
Come AICARM continueremo a monitorare l’evoluzione della situazione e a farci portavoce delle criticità che emergono quotidianamente dalle vostre segnalazioni. Ogni esperienza conta, ogni testimonianza contribuisce a costruire un quadro reale e completo della situazione.
Come AICARM continueremo a monitorare l’evoluzione della situazione e a farci portavoce delle criticità che emergono quotidianamente dalle vostre segnalazioni. Ogni esperienza conta, ogni testimonianza contribuisce a costruire un quadro reale e completo della situazione.
“La vera sfida non è solo ridurre i tempi d’attesa, ma garantire che nessuno resti fuori.”
