La Carenza del Ritmodan: Quando i Pazienti con Cardiomiopatia Restano Senza Cure Essenziali
a cura di Redazione AICARM APS
Il Comunicato di AICARM: Una Denuncia Necessaria
“L’Associazione Italiana per le Cardiomiopatie (AICARM) esprime la propria forte preoccupazione per il perdurare della carenza del farmaco Ritmodan, largamente utilizzato dai pazienti con successo come terapia per la Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
AICARM, nata nel 2019 con la finalità di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e per la tutela dei loro diritti, non può rimanere indifferente di fronte alla palese violazione di un diritto fondamentale, come quello di disporre dei farmaci necessari per la cura delle cardiomiopatie, come già successo negli scorsi anni per la stessa Disopiramide e per il Nadololo, entrambi commercializzati dalla Società CHEPLAPHARM AG, con sede in Germania.”
Il comunicato prosegue evidenziando come AICARM abbia contattato l’AIFA sin dall’emergere del problema, senza tuttavia ottenere soluzioni concrete. La situazione ha raggiunto livelli critici, con il rischio concreto che si inneschino fenomeni speculativi e accaparramenti che costringono i pazienti a una vera e propria “caccia al farmaco”, spesso a prezzi esorbitanti.
Un Pattern Preoccupante: Non Solo il Ritmodan
Come sottolineato nel comunicato: “Per il Nadololo, fu possibile ovviare alla carenza anche con preparazioni galeniche, ma la Disopiramide non risulta essere reperibile sul mercato“.
Questa differenza nella disponibilità di alternative evidenzia come alcuni pazienti si trovino in una situazione di particolare vulnerabilità.
Il Contesto Europeo: Un Problema Sistemico
L’Agenzia Europea dei Medicinali ha risposto a questa emergenza creando una “Lista dell’Unione dei Medicinali Critici”, aggiornata nel dicembre 2024, che include oltre 240 principi attivi considerati essenziali. I criteri di inclusione si basano sulla gravità delle patologie trattate e sulla mancanza di alternative facilmente sostituibili in caso di carenza – esattamente la situazione che i pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva stanno vivendo con il Ritmodan.
L’Impatto sui Pazienti: Oltre la Statistica
La “caccia al farmaco” descritta da AICARM non è solo una metafora: significa pazienti che girano di farmacia in farmacia, che contattano disperatamente i loro medici, che si rivolgono a canali alternativi rischiando di incorrere in prodotti contraffatti o di dubbia provenienza. Significa famiglie costrette a sostenere costi esorbitanti per un farmaco che dovrebbe essere un diritto garantito.
Le Richieste di AICARM: Azioni Concrete e Sistemiche
1. Intervento immediato delle istituzioni: “AICARM si rivolge nuovamente ad AIFA ed inoltre a tutte le istituzioni competenti in materia perché si addivenga in tempi rapidissimi ad una adeguata soluzione del problema.”
2. Prevenzione sistemica: “Al fine di evitare altre carenze, invitiamo poi gli organi competenti a organizzare non solo il monitoraggio della carenza, ma un processo di organizzazione della produzione e distribuzione dei farmaci carenti, che non dovrebbe dipendere da una singola azienda, potenzialmente monopolistica.”
3. Tutela legale: “AICARM appoggerà infine, in modo formale e sostanziale, eventuali iniziative dei pazienti finalizzate alla tutela dei propri diritti attivate di fronte all’autorità giudiziaria.”
Verso una Soluzione: Il Tavolo Tecnico e Oltre
Una Questione di Diritti Costituzionali
Conclusioni: Un Impegno Collettivo Necessario
La carenza di farmaci essenziali non può essere accettata come “effetto collaterale” di un sistema sanitario moderno. Richiede invece:
• Diversificazione delle fonti di produzione per evitare dipendenze monopolistiche
• Sistemi di allerta precoce per identificare potenziali carenze prima che si manifestino
• Meccanismi di compensazione rapida quando le carenze si verificano
• Coinvolgimento attivo delle associazioni di pazienti nei processi decisionali
L’appello di AICARM non è solo per i pazienti con cardiomiopatia: è per tutti coloro che credono che l’accesso alle cure sia un diritto inalienabile, non un privilegio soggetto alle fluttuazioni del mercato. La voce dei pazienti deve essere ascoltata, e le loro richieste trasformate in azioni concrete e immediate.
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