Cari amici di AICARM,
gli articoli contenuti nella newsletter di febbraio mettono in evidenza cosa significa accompagnare un’associazione che ha raggiunto un alto livello di consapevolezza degli aspetti fondamentali della sua missione. Riassumiamoli: l’impegno dei volontari, i servizi di ascolto, la diffusione sul territorio di una cultura della prevenzione e dell’intervento in caso di emergenza, la più aggiornata informazione scientifica.
Vorrei soffermarmi sugli ultimi due. Il primo webinar dell’anno su sport e cardiomiopatie che ha visto la presenza del professor Flavio D’Ascenzi e il coordinamento del dottor Niccolò Maurizi, è andato al di là di ogni aspettativa non soltanto per il numero dei partecipanti, che ha registrato un costante aumento, quanto per il loro impegno nel renderlo uno strumento insuperabile per approfondire temi e problemi. Per questo abbiamo deciso di farlo diventare un appuntamento mensile invitando, come abbiamo sempre fatto, i più importanti esperti al livello nazionale.
Accrescere partecipazione e conoscenza è anche la premessa per la realizzazione di progetti innovativi come la “Comunità Cardioprotetta”, illustrato in un‘intervista dal nostro vicepresidente Valerio Pelini, che si propone di mettere a punto un modello di organizzazione della rianimazione cardiopolmonare su scala territoriale. La fase sperimentale che stiamo avviando avrà successo solo se riusciremo a coinvolgere le istituzioni, le scuole e i vari enti dell’associazionismo che operano sul territorio. Centrare l’obiettivo sarà più agevole nel momento in cui sarà più radicata la percezione dell’importanza di una rete di sicurezza per prevenire uno dei rischi principali che affrontano molti nostri pazienti, ovvero l’arresto cardiaco che può portare a morte improvvisa se non rianimato.
Buona lettura.
Il Presidente
Prof. Franco Cecchi
