Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei volontari AICARM con l'intervista a Ginevra, attiva nel gruppo di Milano. La sua storia inizia nel 2022, quando come caregiver ha dovuto confrontarsi con l'impianto di un defibrillatore per il marito, scoprendo così l'associazione attraverso una ricerca online. Il nucleo milanese, ancora giovane ma dinamico, si concentra su due fronti principali: comunicazione e supporto ai pazienti. Ginevra, con il suo background da biologa, ha contribuito alla campagna di sensibilizzazione sulla genetica nelle cardiomiopatie del 2022, sviluppando un'indagine sulla disponibilità dei test genetici che ha fornito nel 2023 una fotografia dettagliata della situazione italiana. Insieme alla Professoressa Crotti, il gruppo ha inoltre avviato percorsi di supporto psicologico coinvolgendo specialiste dell'Auxologico e organizzando corsi per pazienti esperti. Per Ginevra, il volontariato rappresenta più un piacere che un impegno, dove supporto e comunicazione sono i pilastri fondamentali per accompagnare i pazienti dalle prime diagnosi alla gestione quotidiana della patologia.

Rossella Repaci condivide la sua intensa testimonianza sulla cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, diagnosticata nel 2021 dopo anni di sintomi sottovalutati. La sua storia inizia con una comunicazione medica devastante che le prospettava "una vita a metà", ma si trasforma in un percorso di rinascita grazie all'incontro con i professori Olivotto e Ferrazzi. Oggi, dopo l'operazione riuscita, Rossella ha ripreso gli studi in Psicologia Clinica al San Raffaele, specializzandosi proprio nella medicina narrativa. La sua storia dimostra come sia possibile trasformare una diagnosi devastante in un'opportunità di crescita, imparando a "fare pace" con la malattia e a camminare insieme verso una nuova qualità di vita.

Un giovane appassionato di sport, lo stop imposto dalla malattia, l’impegno per assistere coloro che l’hanno contratta. Filippo Cupparoni, consigliere comunale di Riccione, racconta la sua storia. Entrato in politica a 22 anni si è battuto perché l’amministrazione comunale installasse defibrillatori automatici esterni. Il primo è stato messo nel parco pubblico più grande della città davanti a un campo da basket e vicino a un campo da calcio.