Cari amici di AICARM,
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha comunicato una carenza di Ritmodan100 e Ritmodan Retard 250, farmaci essenziali per la prevenzione e il trattamento delle aritmie, ed usati secondo linee guida, anche nei pazienti con Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, prodotti dalla casa farmaceutica tedesca Cheplapharm Arzneimittel Gmbh. Non è la prima volta che ci troviamo di fronte al caso di un black out nelle forniture di una componente essenziale nella cura delle patologie cardiache. L’anno scorso lamentavamo la sparizione dalle farmacie del Nadololo, vero e proprio farmaco salvavita. Come nel 2024 l’Associazione è scattata immediatamente per segnalare il problema, seguire AIFA nella sua azione di monitoraggio e sollecito, studiare strategie e posologie alternative in attesa che la situazione torni alla normalità. Del resto è proprio in queste occasioni che si esalta la missione di AICARM: mettere a disposizione dei pazienti e dei medici il peso organizzativo e l’autorevolezza in modo da superare rapidamente l’emergenza senza disagi eccessivi. Il comunicato AIFA ufficiale in accordo con AICARM e le più importanti Società cardiologiche, sulla possibilità di usare la formulazione 100 mg con la modalità di somministrazione è disponibile sul nostro sito web.
Intanto in questa edizione vi proponiamo il racconto di alcuni partecipanti alla prima iniziativa sportiva organizzata da AICARM, “Pedalando con il Cuore”, un tour in e-bike sulle strade delle Crete senesi: “Un momento di condivisione autentica, di rinascita, di speranza”, così l’hanno definita Marco, Sandro e Salvatore nella loro intervista. Vi segnaliamo la poesia di Lorenzo che troverete nel book fotografico scaricabile nell’articolo. Lo spazio dei volontari è dedicato alla testimonianza di Piero Meucci, giornalista e scrittore, che dirige AICARM News dalla sua nascita. Il tema della rubrica di Niccolò Maurizi, infine, affronta il tema delicato dei sentimenti di colpa che può suscitare una diagnosi di malattia cardiaca ereditaria, soprattutto per quanto riguarda la scelta di fare figli condizionata dal timore di trasmettere loro la malattia.
Buona lettura.
Il Presidente
Prof. Franco Cecchi
